150.000 euro in dieci giorni per salvare Sebastiano: cosa non torna nella nuova raccolta fondi che sta spopolando sui social
Spoiler: molte cose.
Da pochi giorni sui social sta diventando parecchio virale una raccolta fondi intitolata “Salviano Sebastiano. Abbiamo bisogno di te ORA!”. Nel testo della raccolta, promossa dalla madre Monia Rezza, ci sono ben pochi dettagli su quanto l’importo richiesto attraverso Gofundme, pari a 150.000 euro da raccogliere in soli 10 giorni, andrà effettivamente a finanziare.
“Sono Monia, la mamma di Sebastiano.
Immagina di svegliarti una mattina e scoprire che tuo figlio ha un tumore. Inizi la corsa fra ospedali e luminari e la risposta che ti danno è sempre la stessa… non si può fare nulla, tornate a casa e passate del tempo con il bambino...
Tornare a casa e aspettare l’inevitabile, solo il tempo che scorre dove ogni tac è un colpo allo stomaco e ogni tic lacera il cuore.
Questo è ciò che è successo a noi e al nostro piccolo Sebastiano, un bambino di 8 anni pieno di vita, sogni e risate.
Ma io e Francesco non vogliamo arrenderci, stiamo facendo l’impossibile per dargli ogni possibilità di cura, anche una sola flebile speranza è meglio di niente.
Stiamo parlando con molti medici per capire dove Sebastiano possa ricevere un trattamento specifico che abbia aiutato altri bambini nella sua stessa situazione, e continuare a sperare.
Il problema è che queste terapie costano e ovviamente non ci sono sovvenzioni.
Ogni giorno che passa senza esami e trattamenti è un giorno perso. Abbiamo solo 10 giorni per raccogliere i fondi e dare a Sebastiano una speranza di sopravvivere.
Cosa possiamo fare insieme?
✅ Le cure mediche
✅ I viaggi e le visite con gli specialisti
✅ Farmaci, terapie e assistenza necessaria
Ogni donazione, anche piccola, può fare la differenza.
COME PUOI AIUTARE?
DONA ORA – Anche 5€ possono avvicinarci alla meta!
CONDIVIDI questa campagna con più persone possibili. Ogni condivisione può portare nuove donazioni e aumentare le speranze per Sebastiano.
⏳ Il tempo stringe. Aiutaci a salvare SEBASTIANO.
Dona adesso, prima che sia troppo tardi.
Un testo emozionale, non c’è che dire, come molti se ne sono visti nel corso degli anni in questi casi. Analizzando la costruzione del messaggio diramato è subito evidente come il fine sia quello di spingere le persone a donare qualsiasi cifra il prima possibile, perché il tempo stringe. Nessuna informazione né prova sulla diagnosi, nessuna informazione sull’identità della famiglia, al di là del nome della madre, nessun preventivo disponibile e soprattutto nessun tipo informazione circa la cura che andrebbe sovvenzionata né su quale struttura dovrebbe occuparsi di seguire il piccolo per la terapia. Il testo emozionale, unito al senso di urgenza che trasmette, ha fatto sì che questo Gofundme sia riuscito a raccogliere in soli 2 giorni oltre 80mila dei 150mila euro richiesti. Richiesti a quale scopo e da chi?
Andando a fare qualche ricerca sulla stampa locale trovo un articolo pubblicato da Castellinotizie.it che qualche informazione in più la dà.
Sebastiano è un bambino di 8 anni figlio di Monia Rezza, infermiera, e Francesco D’Onghia, psicologo. La diagnosi di tumore sarebbe arrivata qualche settimana fa: “Glioma diffuso del tronco encefalico”. Secondo i molti medici consultati il bambino sarebbe incurabile, raccontano i genitori, ma ci sarebbe un non meglio precisato trattamento specifico che avrebbe già aiutato in passato altri bambini nella stessa situazione. Quale? Non è dato sapere, si sa solo che queste terapie costano moltissimo.
Sarebbe bene sottolineare e spiegare con chiarezza, per trasparenza, che questo tipo di terapie non sovvenzionate dal sistema sanitario nazionale generalmente sono off label e spesso non hanno in realtà alle spalle sufficiente letteratura scientifica che supporti la loro efficacia, mentre le terapie e gli interventi oncologici non hanno alcun costo per i famigliari dei malati.
Nel testo però la spiegazione di quanto questa ingente somma andrà a finanziare rimane piuttosto vaga, soprattutto non viene specificato il perché la cifra richiesta sia passata da 100.000 euro (citata nell’articolo pubblicato quotidiano Castelli Notizie il 19 febbraio 2025) sia improvvisamente aumentata in un solo giorno a 150.000 euro, cifra presente come obiettivo nella raccolta fondi Gofundme e soprattutto per quale motivo questi soldi vadano raccolti in soli 10 giorni.
E ora arriviamo al punto focale: chi è che avrebbe proposto questo presunto protocollo per curare Sebastiano? Nel pezzo di quotidiano Castelli Notizie troviamo una risposta: il gruppo Ippocrate. Ovvero Ippocrate.org, un’associazione salita alla ribalta delle cronache in tempo di pandemia per una serie di controversi protocolli di cura per assistere i pazienti Covid-19, fondata nel 2020 da “Mauro Rango, laureato in Scienze Politiche con un’esperienza ventennale nel diritto alla salute e nell’accesso alle cure” e di cui Francesco D’Onghia, il padre di Sebastiano, fa parte della Direzione Area Salute. Insomma, il conflitto d’interesse sembra evidente.
Questa somma servirebbe a coprire i costi delle cure mediche, dei viaggi, delle visite con gli specialisti, dell’acquisto di farmaci, terapie e per l’assistenza necessaria. “Sebastiano avrebbe già iniziato da ieri (18 febbraio, ndr) un protocollo mixato tra diversi approcci terapeutici – ha aggiunto un’amica di famiglia – e il gruppo IPPOCRATE ha creato per lui un’equipe internazionale di medici specialisti e stanno cercando in tutti i modi di cercare di ridurre la massa tumorale. ‘Attualmente non è operabile, ma se si riuscisse a ridurre, magari lo sarebbe!’”, si legge nell’articolo.
Come? In un post pubblicato su Facebook da un utente si citano il metodo Di Bella, Amor e un presunto metodo svizzero inesistente in Italia.
E chi sarebbero questi medici specialisti coinvolti? Quale sarebbe la presunta cura proposta al bambino? Quali sono le aspettative di successo di questa terapia da svariate decine di migliaia di euro? E perché nel Gofundme non è specificato che il padre di Sebastiano fa parte del collettivo di Ippocrate.org, la stessa associazione che sta proponendo questa presunta cura a pagamento, una richiesta per di più non supportata da alcun tipo di documentazione, né preventivi, né referti, né nulla?
È sempre la solita storia opaca. Non ci riescono ad essere trasparenti. Io ormai dono solo a chi conosco. 😔
Ormai il cinismo si è impossessato di me e non sono così facilmente emozionabile, ho troppa diffidenza e ho letto troppi libri letti sulla manipolazione